La storia di Carige guadagna un nuovo incredibile tassello. Il Tribunale europeo ha infatti annullato l’amministrazione straordinaria decisa dalla Bce per la banca genovese nel gennaio 2019.
La decisione del tribunale
Secondi i togati europei la Bce è rea di un errore di diritto per quel che concerne la determinazione della base giuridica sfruttata per l’adozione delle decisioni prese quell’anno. Il tribunale, per ciò che riguarda le successive decisioni di proroga, sottolinea che non fanno parte del ricorso perché adottate dopo l’avvenuto deposito della richiesta di annullamento.
La Bce può impugnare la decisione del tribunale europeo, in modo limitato alle questioni di diritto, ovviamente davanti alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. È evidente che quando si parla di Carige i colpi di scena non finiscono mai. La banca, nel corso di questi anni, ha consolidato la sua posizione, comportandosi molto bene nella gestione di quella che è una crisi che ormai dura da diverso tempo.
Tornando nello specifico nel ricorso, lo stesso era stato presentato da Francesca Corneli, azionista di minoranza di Carige. La Bce decise di adottare l’amministrazione straordinaria per via degli 1,6 miliardi di euro di perdite registrate dall’istituto genovese tra il dicembre del 2014 e il 1 gennaio del 2019.
Il piano della banca centrale europea si occupava di segnare la strada per il raggiungimento di specifici obiettivi per quello che riguardava la copertura dei prestiti deteriorati. Obiettivi non raggiunti e motivo della decisione presa.
2019 anno difficile per Carige
La storia ci insegna che il 2019 è stato un anno molto impegnativo per Carige. La proposta di un aumento di capitale del dicembre 2018 non trovò accoglimento, portando alle dimissioni del presidente, del vicepresidente, del direttore generale e di buona parte dei consiglieri di amministrazione. E portando al decadimento del CDA.
Dal 1 gennaio del 2019 la Bce mise in amministrazione straordinaria Carige, eseguendo determinate sostituzioni in modo da favorire una ripresa dell’istituto. Attraverso altre decisioni prese, l’amministrazione straordinaria di Carige è stata poi prorogata fino al 31 gennaio del 2020.
Secondo il Tribunale europeo la Bce non avrebbe dovuto sciogliere, in base alle norme vigenti, gli organi di amministrazione di Carige. Rigettando di fatto la posizione della Bce e della Commissione Europea. Queste sostenevano che l’istituto centrale europeo fosse tenuto ad applicare il diritto nazionale e il diritto dell’unione attraverso la direttiva 2059/14.
Sarà curioso comprendere come questa sentenza influenzerà l’intera situazione. Anche perché la banca non è più in amministrazione straordinaria. Cosa si ottiene davvero con questa decisione? Rientri? Qualcosa che coinvolgerà più direttamente la Banca centrale europea?