La questione Autostrade rischia di risolversi in un mostruoso e rumoroso nulla di fatto, sancito da una possibile revoca delle concessioni autostradali: l’ultimo avvenimento in ordine di tempo è stata la presentazione di un esposto alla Consob e alla Commissione Europea da parte di Atlantia per turbativa del titolo nei confronti del Governo.
Ancor più vicina la revoca della concessione
Al culmine di una giornata difficile sul fronte delle trattative infatti, sia il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli che il responsabile dello Sviluppo Economico hanno dichiarato che a meno di cambiamenti importanti, la revoca della concessione autostradale sarà “l’esito più probabile” che si otterrà. Parole che, espresse a mercati ancora aperti, hanno causato un vero e proprio crollo del titolo di Atlantia, sospeso dalle negoziazioni per eccesso di ribasso.
Le dichiarazioni dei due ministri hanno avuto un effetto devastante a livello finanziario e Atlantia, una volta chiusi i mercati hanno deciso di correre ai ripari interpellando gli organi competenti della Commissione Europea e la Consob nel tentativo di limitare i danni. La richiesta è quella di “valutare urgentemente i provvedimenti da adottare a seguito delle dichiarazioni rilasciate a mercati aperti” da parte dei due ministri.
Si tratta dell’ennesimo tassello di un puzzle che rischia di non completarsi mai: con queste premesse appare decisamente difficile che possa essere trovata una quadra sulla questione Autostrade. I toni, seppure formalmente, si sono alzati e l’ipotesi di un accordo sembra essere ancora più distante.
Governo respinge accuse al mittente
Nella lettera inviata ieri dal Governo ad Atlantia i cui stralci sono stati pubblicati dall’Ansa, non viene fatto mistero di come siano stati disattesi gli accordi presi a luglio da parte di Atlantia e di come l’Esecutivo non abbia alcuna intenzione di cedere a quelle che sono le proposte, svantaggiose rispetto alle prime, formulate dalle holding dei Benetton.
All’interno della missiva è possibile notare come tutte le accuse prodotte nella lettera dei primi di settembre spedita da Atlantia siano state rispedite al mittente: il Governo ha infatti ancora una volta sottolineato come siano stati disattesi gli accordi di luglio che vedevano Cassa Depositi e Prestiti entrare in Autostrade secondo specifici fattori. E’ possibile leggere nella lettera dell’Esecuitivo alla società che ha in concessione Autostrade:
La nuova proposta che ci avete da ultimo comunicato, che modifica i termini dell’accordo transattivo e ipotizza un processo di cessione ‘dual track’, appare completamente diversa dalle condizioni e dai termini indicati nella originaria proposta del 14 luglio scorso. A tacer d’altro il processo indicato rimane incerto nei tempi e nell’esito finale, con il risultato che appare assolutamente inidoneo a definire la vertenza.
Non solo, vengono anche considerate inaccettabili le accuse rivolte alla compagine politica del volere “impedire di svolgere un trasparente processo competitivo di mercato” per ciò che riguarda Autostrade.