Mediaset abbandona il progetto MFE ma non le mire “espansionistiche” che l’hanno portata a lottare per più di un anno contro Vivendi: i francesi, grazie alla legge spagnola, hanno vinto la partita, costringendo l’azienda dei Berlusconi a cercare delle alternative.
Vivendi vince e blocca nascita MFE
Nessuno invalida la scelta strategica legata all’espansione internazionale ma è necessario trovare strade che consentano di dare vita a “un’esecuzione diversa del progetto originario che raggiunga i medesimi obiettivi” Si è espresso così il consiglio di amministrazione di Mediaset riunitosi sotto la presidenza di Fedele Confalonieri, formalizzando in così lo stop al progetto. La causa dell’abbandono dello stesso come stabilito inizialmente è legato alla sospensione decisa dal Tribunale di Madrid giovedì scorso. Spiegano dal cda:
La decisione spagnola impedisce di completare l’operazione entro il termine previsto ai sensi della legge olandese (2 ottobre 2020). Il Consiglio di Amministrazione prende atto che il progetto di fusione, come deliberato il 7 giugno 2019, è quindi irrealizzabile a causa delle scadenze tecniche. Il Consiglio, confermando la validità del piano industrale MFE MEDIAFOREUROPE, ha avviato immediatamente lo studio per un’esecuzione diversa del progetto originario che raggiunga i medesimi obiettivi.
Per comprendere come andare avanti bisogna ora attendere il primo settembre, quando avverrà la pronuncia del Tribunale di Amsterdam proprio fino a quella data aveva sospeso il progetto MFE per verificare le condizioni necessarie al suo progredire. Solo dopo sarà possibile effettivamente comprendere quali potranno essere le opzioni a disposizione di Mediaset capaci di soddisfare il suo bisogno.
Si apre spiraglio per trattative Mediaset-Vivendi
Forse non se lo aspettavano in molti, dopo l’avvio del progetto MFE ma al momento la “guerra” che lo riguarda è stata vinta da Vivendi che non ha lasciato respirare Mediaset neppure un attimo a suon di ricorsi legali ed esposti. Avendo vinto la battaglia legale in Spagna, il socio francese ha messo in scacco la società, fermando il progetto. Ed è comprensibile che Mediaset viva quello che sta accadendo come un “grave danno frutto di un’ostilità pregiudiziale di Vivendi che ha iniziato a concretizzarsi subito dopo la rottura contrattuale esercitata dal gruppo francese nel 2016 (cessione Premium) con il successivo tentativo di scalata“.
Poco mitigano la reazione della società di telecomunicazioni le lettere inviate in ritardo da Vivendi con eventuali aperture che però apre ad un possibile nuovo tavolo di trattative “se Vivendi è davvero intenzionata a trattare su basi concrete e orientate agli interessi di tutti gli azionisti, compresi quelli di maggioranza“.
Qualcosa ci dice che gli scontri tra le due parti saranno destinati a durare ancora a lungo.