Italia in recessione nel 2020 a causa dell’emergenza Coronavirus: Fitch non ha peli sulla lingua nell’esprimere quelle che sono le sue valutazioni in merito alla crisi che il nostro paese sta affrontando per contenere l’emergenza. Quella che poteva essere una possibilità ora viene date ormai per certa.
Italia in recessione nel 2020 secondo Fitch
I contagi in Italia sono elevati e i morti hanno superato addirittura quelli cinesi: è impossibile non definire emergenziale la situazione nel nostro paese. Quel che sta accadendo ha quindi portato a decisioni di un certo tipo che per forza di cose si rifletteranno sulla nostra economia: se all’inizio si temeva una stagnazione per via delle potenziali difficoltà economiche della Cina, ora da tenere in considerazione sono quelle autoctone del nostro territorio.
Gli analisti di Fitch non hanno alcun dubbio sul fatto che l’Italia sarà in recessione nel 2020: per l’agenzia di rating il Pil italiano sarà negativo e questo deve essere considerato strettamente legato al blocco dell’economia scaturito a causa del Coronavirus e delle decisioni prese per debellarlo. L’Italia in questo momento sta sperimentando una situazione di emergenza senza precedenti e non è difficile comprendere perché sia stimata una flessione del Pil italiano pari al 2% per il 2020. Nel suo Global Economic Outlook trimestrale l’agenzia ha segnalato:
L’interruzione dell’attività economica in Italia è di dimensioni e velocità raramente osservate se non durante periodi di conflitti militari, disastri naturali o crisi finanziarie. […] Il livello del Pil mondiale sta calando. Siamo in territorio di una recessione globale. Abbiamo quasi dimezzato le nostre previsioni di crescita globali per il 2020 a +1,3% dal +2,5% del dicembre 2019.
A conti fatti Fitch ha stimato che a causa della pandemia di Coronavirus, il Pil globale risulterà inferiore di almeno 850 miliardi di dollari rispetto alle previsioni eseguite prima dell’emergenza.
Macro politiche per limitare l’emergenza
Secondo l’agenzia di rating Fitch, uno dei “metodi” da sfruttare per evitare il collasso delle economie è quello di prendere delle decisioni macro politiche importanti che non vengano approntante solo per l’emergenza e la necessità di limitare i danni: le stesse devono poter assicurare una ripresa importante agli Stati colpiti nella seconda metà dell’anno.
La Cina in questo momento, a livello globale, può essere considerata un’osservata speciale: non si può ignorare che lo shock sull’economia cinese sia stato molto forte e che il suo Pil calerà quindi in maniera sensibile. Sono in molti gli analisti che considerano come valore potenziale un 5% di calo con tutto quello che ne conseguirà sia per la sua economia interna che quella esterna. Anche il resto del mondo dovrà fare i conti con simili conseguenze: l’auspicio è che si possa trovare una via comune per rialzarsi.