La Federal Reserve americana è pronta al taglio dei tassi di interesse, qualcosa che non accadeva da 10 anni: questa riduzione, compresa tra lo 0,25% e lo 0,5% sta tenendo con il fiato sospeso i mercati di tutto il mondo anche se oramai viene data per scontata.
Il taglio dei tassi secondo la Fed
La riunione del Fomc, il comitato monetario della Fed non ha molte alternative ad un taglio voluto fortemente dal presidente statunitense Donald Trump e resosi necessario nel corso dei mesi in seguito al cambiamento delle condizioni economiche internazionali. Jerome Powell ha già fatto sapere nei giorni scorsi che la Federal Reserve seguirà la sua linea d’azione senza pressioni ma che al contempo i cambiamenti geopolitici mondiale, la guerra commerciale a suon di dazi tra Stati Uniti e Cina e la Brexit presuppongono che più che falco la banca centrale si comporti da colomba e che quindi mantenga un atteggiamento paziente. Sono molti gli analisti che pensano che questo non sarà l’unico taglio dei tassi e che entro la fine del 2021 potrebbero arrivare addirittura ad essere quattro.
Dati contrastanti per la Fed
Ciò che fa riflettere nonostante le parole di Jerome Powell è che i dati macroeconomici americani, su cui di solito si basano le scelte di politica monetaria della Federal Reserve, in realtà sono tutti positivi: sebbene infatti vi sia stato un rallentamento del Pil nel secondo trimestre del 2019, in realtà i numeri del lavoro, della crescita economica e dell’inflazione teoricamente non giustificherebbero un taglio dei tassi d’interesse. Al contempo però, come già sottolineato, tutte le incertezze globali potrebbero pesare ed un taglio dello 0,25% (non di più, N.d.R.) accontenterebbe tutti i vari protagonisti dell’economia americana.
Tranne forse il presidente Donald Trump che vorrebbe un raggiungere nel più breve tempo possibile una crescita del Pil americano pari al 3%: ed in questo caso risulterebbe più comodo un taglio dello 0,5%. Nel mercato del Forex questo si tradurrebbe in un maggiore apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro con conseguente stimolo dell’economia americana.
Donald Trump vince sulla Fed?
La volontà di Donald Trump vince sulla Fed e sulle sue solide basi macroeconomiche? E’ un dubbio che ci si deve porre se si pensa che nel dicembre 2018 veniva escluso qualsiasi taglio ed ora si pensa in maniera sostanziale di farne diversi a prescindere dal buono stato dell’economia statunitense. Di certo ci si potrà aspettare in futuro un cambiamento, soprattutto se il prossimo anno vi sarà un cambiamento di vertice alla Casa Bianca.