Alitalia, salvataggio a rischio per mancanza di tempo? E’ quello che suggerirebbe l’atteggiamento dei sindacati insieme all’agitazione dei lavoratori. La realtà dei fatti è che riuscire a concludere secondo i tempi dettati non è impossibile, ma richiederà molto impegno da parte di tutti i coinvolti.
Mancano poco più di due settimane al fine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti: giorni nei quali sarà necessario sistemare tutti i punti ancora scoperti per evitare che Alitalia venga svenduta. Quel che più si rende necessario è trovare definitivamente le aziende che vogliano investire nella NewCo ed in particolare un altro partner industriale oltre a Delta Airlines. Il ministro del Lavoro Luigi di Maio ha tentato di rassicurare gli animi sottolineando che “tutto sta andando per il meglio, nei prossimi giorni avremo buone notizie”. Ma è comprensibile che da parte dei lavoratori non vi sia pari fiducia e voglia di mobilitazione. Alitalia in questi ultimi mesi ha dimostrato di essere una compagnia in grado di poter offrire molto grazie al lavoro dei suoi tre commissari straordinari, ma è impossibile negare che come sia tanto competitiva per una vendita seria, sia anche adatta ad essere liquidata al top delle sue possibilità.
Il problema è essenzialmente uno: Ferrovie dello Stato hanno messo come limite per la loro partecipazione il 30% del capitale e posto come condizione che l’operazione debba essere di sistema e di mercato. Delta dal canto suo arriverebbe a coprire fino al 15% anche per tenere lontana Lufthansa e le sue manie di liquidazione. China Eastern potrebbe effettivamente prendere il posto lasciato libero da EasyJet ma di questo, a quanto si evince, si starebbe occupando la compagnia americana. Lo Stato con la conversione del prestito ponte in equiti assumerebbe un altro 15%. Manca quel 40% che è proprio fonte di preoccupazione per tutti. Atlantia potrebbe inserirsi in questo contesto? Di sicuro lo sapremo presto.