Una buona notizia per l’economia italiana: la prima asta di Btp ha infatti dato ottimi risultati collocando tutti i 6,5 miliardi emessi dal Ministero, facendo registrare un calo nei rendimenti ed al contempo una buona domanda.
La stessa totale infatti è stata pari a 9,8 miliardi. Segnali positivi del fatto che gli investitori non hanno totalmente rinunciato al nostro paese: questione importante di cui tenere conto visto che nei prossimi mesi il Ministero del Tesoro avrà necessità (a lungo e medio termine, N.d.R.) di collocare circa 250 miliardi. Un dato ancora più importante se si pensa al fatto che non ci fossero scadenze di titoli a sostenere la domanda e che il collocamento così imponente è arrivato in seguito al dato negativo della produzione industriale di novembre. Il collocamento ha reso anche possibile una lieve flessione dello spread.
Buona parte di ciò che è avvenuto è legato proprio a quest’ultimo: dopo l’intesa trovata sulla manovra economica il rapporto tra Btp e Bund è apparso quasi ogni giorno in costante calo, dando una sferzata di fiducia nei confronti del nostro paese agli investitori ed il generale miglioramento dell’ opinione di mercato sull’Italia insieme alle rassicurazioni della Fed sulle prossime mosse di politica monetaria negli Usa.
Tecnicamente parlando i Btp Italiani hanno fatto registrare sulle scadenze a 3 e 7 anni, come anticipato, un buon livello di overbidding (6 e 10 tick rispettivamente rispetto ai livelli del mercato secondario, N.d.R.) ed anche il Btp a 30 anni ha tenuto molto bene. Al momento i titoli stanno performando al loro meglio: bisognerà fare attenzione al rallentamento della crescita ed al voto delle agenzie di rating.