Questa volta l’allarme relativo alla crescita arriva direttamente da Bankitalia: il Governatore Ignazio Visco sottolinea infatti come il dato stia subendo una flessione a livello globale e come l’Italia tra tutte debba affrontare ciò che sta accadendo nel modo migliore.
I problemi legati alla manovra economica ed alla sua sostenibilità, condite dalle “discussioni” in atto con l’Europa hanno portato molti a voler ipotizzare un “italexit” che non farebbe altro, nonostante i proclami, che affossare il nostro paese. Su questo punto il Governatore della Banca D’Italia non ha dubbi ed intervenendo ad un evento giornalistico spiega:
Il rischio di un’uscita [dell’Italia dall’euro] non esiste, anche se i mercati non la pensano così stimolati da letture e dichiarazioni poco approfondite. Ora le prospettive sono in rallentamento, l’economia globale è più debole di quanto ci si aspettasse anche a livello degli organismi internazionali a inizio 2018. Il costo alto del debito, se nel breve termine è sostenibile, nel lungo tende determinare una caduta delle attività finanziarie detenute dai risparmiatori sia direttamente che indirettamente. Per questo parliamo tanto di spread che deve calare, e non è vero che non lo facevamo nel 2012 (crisi del debito sovrano N.d.R.), lo facevamo anche allora.
Cosa significa questo? E’ molto semplice: l’Italia, la cui manovra è basata sullo sfruttamento del debito per stimolare la crescita sul breve termine basandosi proprio su quelli che sono i dati relativi alla stessa come sostegno della politica alla base, deve mettere in atto delle riforme strutturali che le consentano di far fronte ad eventuali problemi anche in caso di calo globale del dato.