In un Italia che combatte per andare in pensione prima dei 67 anni arriva il caso Alitalia: si sussurra infatti che per vendere meglio la Compagnia si potrebbe pensare di mandare in pensione circa 7 anni prima piloti ed hostess. Un vero e proprio regalo per quei lavoratori che sono ancora nell’incertezza.
Ma come? E’ presto detto, attraverso una norma contenuta nel pacchetto pensioni che calza perfettamente per ciò che concerne il vettore italiano. Il testo di legge aprirebbe a questo trattamento di favore che verrebbe coperto a livello economico con la tassa d’imbarco da 3 euro che diventerebbe strutturale e quindi sfruttabile senza limiti. Il pre-pensionamento del personale darebbe modo ad Alitalia di apparire, grazie al taglio dei posti, migliore dal punto di vista dell’investimento.
Secondo quello che potrebbe essere il piano a riguardo, solo nel 2019 se ne andrebbero circa 100 comandanti e 50 tra steward ed hostess e l’anno successivo tra i 60 ed i 70 piloti. Solo per i comandanti dai 55 anni in su si parlerebbe per la compagnia di un risparmio di 15 mila euro al mese cadauno: una cifra davvero importante. Vero che il piano attualmente più papabile è quello che vede scendere in campo in primo piano Ferrovie dello Stato, ma un alleggerimento di questo genere porterebbe i vettori internazionali interessati all’acquisizione di Alitalia a partecipare con più stimolo come soci di maggioranza nell’azienda. Secondo alcune fonti sarebbe al vaglio anche una possibilità di uscita anticipata per coloro che hanno circa 57 anni con l’aiuto degli ammortizzatori sociali: meno spese gioverebbero ad Alitalia. Per sapere come andrà a finire non si può fare altro che aspettare.