Fitch conferma il rating dell’Italia a BBB con outlook stabile ma allo stesso tempo esprime preoccupazione per la stabilità del paese, all’indomani di un voto che secondo l’agenzia sembra essere tutto tranne che affidabile da questo punto di vista.
Le parole usate? Ci sono “elevati rischi politici legati alle recenti elezioni” questo perché il risultato del voto ha reso “difficile la formazione di un governo stabile, aumentando le possibilità di un allentamento di bilancio e di un ulteriore indebolimento delle prospettive sul fronte delle riforme strutturali“. Qualcosa che il paese non può permettersi se vuole mantenere positivo l’andamento della propria economia.
La politica è la maggiore preoccupazione: la frammentazione è tanta e sarà la protagonista delle difficoltà che la coalizione di Governo troverà in futuro di rispettare quelle che sono le richieste dell’Unione Europea ed ancor più le proprie promesse elettorali.
Vero è, fortunatamente, che tralasciando i problemi politici, secondo Fitch l’Italia sta mostrando di avere una ripresa superiore rispetto ad altri stati per ciò che concerne i conti pubblici. Il pil è salito dell’1,5% nel 2017 dopo il +0,9% del 2016: l’agenzia di rating stima in tal senso una crescita dell’1,5%, mentre per il 2019 dell’1,2%. Gli investitori sembrano essere interessati a dare comunque fiducia all’Italia, che dovrà però stare attenta al debito pubblico, che si stima scenderà solo gradualmente e all’incertezza politica. Un occhio di riguardo, secondo Fitch, deve essere ancora impiegato nei confronti delle banche che negli ultimi mesi si sono fatte notare per sensibili miglioramenti ma che devono ancora essere tenute sotto controllo.