Unicredit ed Intesa SanPaolo spingono per un intervento di salvataggio per le banche venete e da quel che si evince, lo stesso potrebbe passare proprio attraverso un intervento diretto e sostanziale delle altre istituzioni bancarie del paese.
Non si è ancora in emergenza ma è necessario muoversi per salvare Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza . E’ giunta notizia che sia Carlo Messina che Jean Pierre Mustier abbiano hanno incontrato lo scorso lunedì, separatamente, il premier Paolo Gentiloni e il ministro Pier Carlo Padoan proprio per discutere in merito di un possibile coinvolgimento delle rispettive banche nel salvataggio delle Venete. Sembra proprio che gli istituti più grandi e forti si stiano attivando per creare una sorta di rete di protezione contro un possibile bail in e tutte le conseguenze che ne scaturirebbero.
Martedì prossimo saranno proprio i cda di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza a fare il punto della situazione, mentre presso Intesa SanPaolo si terrà un board dove nessuno esclude la possibile presentazione di un dossier sul caso, come accaduto nell’ultima riunione di Unicredit. Ovviamente nessuna conferma è arrivata in via ufficiale sull’intenzione di fornire quegli 1,25 miliardi di mezzi privati, come richiesto dalla Dg Competition di Bruxelles, nell’ambito della ricapitalizzazione precauzionale imposta da Bce.
Il punto è uno solo: si deve scegliere il male minore per il paese nel tentare di salvare queste due banche e di conseguenza anche le opzioni “meno costose”. Lo Stato non può permettersi i circa 11 miliardi dati dall’opzione di una risoluzione con bail in delle due banche, od attendere che qualcuno con le stesse agisca come Santander con Banco Popular.