Il dollaro questa mattina sembra avere un trend negativo sui mercati valutari, aprendo le sedute in ribasso, senza dare segni di risalita. Il biglietto verde aveva comunque superato i 100 punti nell’indice, grazie ad un mese che lo ha visto spesso in salita, grazie ai rialzi dei tassi operati dalla Federal Reserve, e ai buoni dati sull’economia americana, in particolare quelli riguardanti il Pil, che segna un 2,1% in più rispetto all’anno scorso, e a quelli sulla fiducia dei consumatori, che negli Stati Uniti hanno stupito perfino gli analisti, visto che l’indice è aumentato molto al di sopra delle stesse previsioni più ottimistiche. Questa mattina comunque, l’indice del biglietto verde perdeva lo 0,06% rispetto a ieri, quando era a 100,47 punti. Questo si traduce in un indice attuale a 100,39 punti. A parlare del Pil anche Wiliam Dudley, della Federal Reserve, che ricorda come il prodotto interno lordo sia stato spinto in alto anche dall’inflazione, e dalla stabilità attuale dell’economia USA, anche se non al riparo da rischi sistemici o improvvisi. Le previsioni vedono comunque il dollaro in salita, fino alla fine dell’anno, in considerazione di altri due rialzi dei tassi, già annunciati da Robert Kaplan. La sterlina continua a risentire della firma di Theresa May per l’attuazione dell’articolo 50, e delle voci di un possibile referendum per l’indipendenza scozzese.