La sterlina ha aggiornato i minimi da 31 anni sul dollaro. La divisa britannica è scesa fino a toccare quota 1,2878 dollari, attestandosi sotto 1,29, e dunque al di sotto del livello raggiunto il giorno dopo gli esiti del referendum sulla Brexit . Il cambio contro l’euro è sceso fino a 0,86.
Le ragioni del crollo
La moneta britannica era scesa in precedenza sotto la soglia di 1,30 dollari sui minimi dal 1985. La giornata era stata segnata dalle dichiarazioni del presidente della Bank of England Mark Carney sulle difficili prospettive per la stabilità finanziaria e dopo che la banca centrale della Gran Bretagna ha allentato i requisiti sul capitale delle banche. Il banchiere ha annunciato il blocco che imponeva alle banche britanniche di rafforzare la propria patrimonializzazione con fondi extra per 5,7 miliardi di sterline. Una mossa per liberare in potenza 150 miliardi di linee di credito per l’economia. Per gli analisti la mossa sta a indicare che la BoE è pronta a sfoderare tutte le armi a disposizione in caso di inversione del ciclo.
In più, a pesare sulla moneta britannica, c’è stata la preoccupante notizia che tre fondi immobiliari inglesi del peso di M&G, Standard Life e Aviva hanno congelato i rimborsi ai clienti, vista la quantità di liquidazioni richieste nel post-Brexit. Piove, dunque, sul bagnato. Così gli analisti di Mps Securities:
Probabilmente il movimento di deprezzamento potrebbe aver raggiunto degli eccessi, per cui nei prossimi giorni si potrebbe assistere ad una stabilizzazione. Il cambio euro/dollaro ha seguito il movimento della sterlina, scendendo sotto quota 1,11, trovando un’area di supporto a quota 1,1040. Questa notte, ancora debole lo yuan .