La vigilia del referendum che potrebbe sancire l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, oppure confermarla tra i Paesi membri, è poco tormentata. I mercati procedono verso un cauto rialzo, soprattutto in virtù delle ultime indicazioni.
Difficile, però, fare delle previsioni nette e propendere con certezza verso il Leave o verso il Remain. Di certo, il popolo britannico è ancora colpito dall’assassinio della deputata laburista Jo Cox. C’è chi, però, è sicuro della permanenza della Gran Bretagna, a favore di una sterlina che non a caso tratta ai massimi da gennaio contro il dollaro attestandosi in area 1,47. Positivo il dato dell’indice realizzato da Oddschecker – indice che traccia le possibilità di vittoria del Leave (l’uscita dall’Unione, in base alle quote dei bookmakers) e che ha fatto segnare un netto calo della Brexit al 26%, dal 43% di sette giorni or sono.
In ogni caso, il timore per i possibili contraccolpi sui mercati sono elevati e se Mario Draghi ha dichiarato che “la Bce è pronta a tutto”, negli Usa le autorità finanziarie si sono riunite per mettere a punto un piano di emergenza. I mercati europei aprono in cauto rialzo: Milano segna +0,2%, Parigi e Fancoforte sono più convinte a +0,7% e Londra sale di mezzo punto percentuale.
In mattinata, i listini asiatici nel loro complesso hanno tenuto a fatica una giornata di guadagni. Chiusura in flessione per la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei, al termine delle contrattazioni, ha registrato una perdita dello 0,64% a quota 16.065. In terreno positivo, invece, sia Shanghai che Hong Kong, entrambe intorno al +0,7%.
La giornata prevede tre importanti dati macro: l’indice dei prezzi delle case e le vendite di case esistenti negli Stati Uniti e la fiducia dei consumatori nell’Eurozona. Oggi le banche europee possono inoltrare alla Bce le richieste di accesso alla prima delle nuove aste Tltro2, di liquidità a tasso zero (o anche negativo): si attende un prelievo netto di 50 miliardi di euro.