Aspettando le riunioni delle principali banche centrali dopo la prima settimana di marzo, sul mercato valutario non sembra esserci una direzione precisa per tutte le valute. Da qualche giorno è iniziato un duro sell-off sulla sterlina, per via dei timori relativi alla Brexit.
Si può affermare che l’unico vero solido trend in corso ormai da inizio anno è quello rialzista dello yen giapponese. La valuta giapponese sta godendo della sua storica correlazione inversa con l’andamento delle borse, che con l’arrivo del 2016 hanno iniziato a perdere colpi subendo tra l’altro pesanti perdite lo scorso mese. Lo yen viene interpretato come un asset rifugio e nelle fasi di turbolenze finanziarie riesce quasi sempre ad accrescere il proprio valore nei confronti di tutte le monete.
Sembra non bastare, dunque, la politica monetaria ultra-accomodante della Bank of Japan che sul finire del mese scorso ha anche tagliato il tasso sui depositi su valori negativi. Inoltre è sempre in corso il mastodontico piano di quantitative easing da 80.000 miliardi di yen all’anno, che tra il 2013 e metà 2015 aveva agevolato il rally del tasso di cambio Dollaro/Yen da area 90 a 125.
La forza dello yen potrebbe anche derivare dal fatto che gli investitori stanno valutando come fallimentare la politica monetaria ultra-espansiva della BoJ, che in effetti da quando è stata messa in atto non ha generato effettivi particolarmente positivi. L’economia del paese del Sol Levante rimane stagnante e l’inflazione è sempre vicina allo zero (quindi molto lontana dal target di medio periodo del 2%).
L’unico effetto positivo è stato osservato sui tassi di interesse, che sono scesi addirittura su valori negativi per la prima volta nella storia sui JGB con scadenza a dieci anni. Anche il Nikkei ha guadagnato molto in questi anni, ma da qualche mese è nuovamente in difficoltà. Lo yen ne ha approfittato per mettere in piedi un super trend rialzista, che preoccupa sempre più i policy makers nipponici. Il cambio Dollaro/Yen quota sotto 112, ma l’11 febbraio era sceso ai minimi dall’autunno del 2014 sotto 111. Il cambio Euro/Yen è in caduta libera a 123 (valeva 131 a fine gennaio) e lo stesso si può dire per il cambio Sterlina/Yen, crollato a 156 dopo che ad agosto scorso era in area 195. Stamattina, complice l’indice Nikkei in calo dell’1,3%, lo yen ha aumentato i guadagni.