Ora che si è conclusa anche l’ultima settimana di novembre e l’assenza di grandi market mover ha caratterizzato l’andamento del forex, che si è dimostrato abbastanza piatto nell’attesa paziente dell’avvio di dicembre, mese per il quale sono previsti i grandi movimenti.
Il generale rafforzamento del dollaro USA continua a prolungarsi e a caratterizzare tutte le major senza eccezioni, eppure la sua spinta sembra affievolirsi. Sarà interessante scoprire nei prossimi giorni se questa riprenderà con forza oppure scomparirà a vantaggio delle altre valute. Nel frattempo, abbiamo assistito alla caduta quasi senza freni della sterlina, mentre altre monete hanno tenuto meglio: ecco i top e i flop della settimana.
Continuano a correre le voci di una possibile uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, nel Paese d’oltremanica i consensi sul cosiddetto “Brexit” sono in aumento ed hanno superato secondo i sondaggi la soglia del 50% della popolazione. Nonostante il Regno Unito non faccia parte dell’Eurozona, la possibile uscita dall’UE nei prossimi anni ha suscitato una grande sfiducia tra gli investitori: la Sterlina ha continuato a correre lungo il canale di trend che avevamo individuato e la coppia GBP/USD si è rivelata così la peggiore della settimana con una caduta nei confronti del dollaro USA di 150 pip.
Dollaro canadese e neozelandese resistono abbastanza bene alla salita del dollaro statunitense, perdendo rispettivamente solo 30 e 17 pip nell’arco degli ultimi cinque giorni lavorativi, ma al gradino più alto del podio troviamo lo yen: pur chiudendo la settimana in rosso, la valuta nipponica riesce a mantenersi stabile con una perdita di soli 7 pip. I bassi volumi di contrattazioni hanno ridotto la volatilità del cambio USD/JPY e i buoni dati macroeconomici provenienti dal Giappone, tra cui una disoccupazione in calo al 3,1%, hanno evitato un’ulteriore svalutazione dello yen.