Cosa si verificherà sul versante del Forex durante i prossimi sette giorni? Cosa dovranno aspettarsi i forex trader dalla settimana che va dal 7 all’11 settembre? Sono numerosi i temi caldi e le valute da tenere in considerazione.
In primo luogo è opportuno sottolineare che l’avversione al rischio dovrebbe rimanere molto alta. Alcune delle banche centrali principali, sulla falsa riga delle dichiarazioni della BCE, potrebbero decidere di offrire nuovo stimolo ai mercati.
Ad esempio, la Federal Reserve sembra ormai molto vicina al tanto vituperato rialzo dei tassi di interesse, soprattutto se i recenti ribassi sui mercati mondiali saranno confermati essere solo uno scivolone temporaneo.
La Cina proseguirà suo malgrado nel gettare ombra sui mercati, con la relativa crescita della paura sul rallentamento economico e l’effetto domino a livello mondiale.
La dichiarazione dovish della BCE è apparsa come un segnale chiaro che il consiglio direttivo della banca non sarà solo un mero spettatore nella guerra globale delle valute.
Altre banche centrali potrebbero unirsi alla partita della svalutazione monetaria, aumentando così i timori sul rallentamento delle crescita mondiale e sulla deflazione.
Nel mercato del Forex, tutto questo si tradurrà in un dollaro australiano e neozelandese che dovranno continuare a sopportare il peso di una rinnovata ondata di vendite.
Lo yen rimane sostenuto dai benefits di bene rifugio e dalle dichiarazioni poco dovish della banca centrale del Giappone. Gli tretti legami del Giappone con Cina rimarranno comunque il tallone d’Achille della valuta giapponese.
Le valute forex più isolate dalle turbolenze della Cina – il dollaro USA e la sterlina – rimangono le valute da preferire tra quelle più scambiate.