La crisi dell’economia finanziaria della Cina – quest’ultima rischia di crescere al ritmo più basso degli ultimi 25 anni, sta causando un brusco incremento della volatilità su tutti i mercati mondiali, incluso quello delle valute.
Pertanto gli investitori stanno diventando molto selettivi sulle monete da preferire in questa fase di turbolenza. Tra bolla cinese, guerra valutaria, rebus tassi Usa e caduta dei prezzi delle commodity, ecco unashortlist di tre monete da acquistare e tre da vendere.
Lo yen giapponese è storicamente la valuta meglio posizionata per sfruttare il panic selling sui mercati, complice il suo status di asset rifugio. A ciò bisogna aggiungere il deleveraging delle posizioni di medio termine e le ricoperture degli short di day-trader e scalper. Nelle giornate caratterizzate da un tasso di avversione al rischio molto elevato, lo yen tende a realizzare performance strabilianti con clamorosi picchi intraday.
Il franco svizzero è un’altra valuta rifugio, che in genere approfitta molto di queste condizioni di panico generalizzato. Da quando la banca centrale di Berna ha eliminato il cambio fisso con l’euro, la valuta rossocrociata è una sorta di “cane senza guinzaglio” pronta a stupire tutti con performance esaltanti nei confronti delle principali monete mondiali.
Il dollaro americano continua ad attendere la decisione di fine mese della FED, che potrebbe alzare i tassi di interesse di un quarto di punto per la prima volta dal 2006. Il biglietto verde dovrebbe essere la valuta meglio impostata per solidità dei fondamentali macroeconomici. Tuttavia, se la FED dovesse far capire di voler rimandare ancora l’aumento dei tassi al primo trimestre del 2016, il dollaro rischierebbe un pericoloso dietrofront.