Lo yen ha perso ancora quota nei confronti del dollaro e dell’euro in una seduta asiatica governata ancora una volta da volatilità.
Gli investitori stanno ancora tenendo gli occhi puntati sul mercato azionario dopo il violento sell-off di lunedì e si stanno chiedendo se la turbolenza dovuta alla situazione economica cinese impatterà sulla tempistica del rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Lo yen si è indebolito dello 0,2% nei confronti del biglietto verde e il cross usd/yen si attesta ora a 119,62 da 118,86 della chiusura di ieri a New York. Il cambio euro/usd si attesta ora a 1,1486 da 1,1517 della chiusura di Wall Street di ieri. Tra le altre valute, è scesa anche la rupia indiana che ha messo a segno i minimi da 17 anni con il mercato azionario del Paese che non ha praticamente reagito all’annuncio di politica monetaria espansiva della Banca centrale cinese. La Banca centrale cinese (PBoC) ha infatti deciso di tagliare i tassi di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali e il coefficiente di riserva obbligatorio (Rrr) per gli istituti di credito del Paese di 0,5 punti percentuali.
Lo ha dichiarato uno dei più stretti consiglieri economici di Abe, Koichi Hamada, in occasione di un’intervista alWall Street Journal.
“Non bisogna intervenire ad ogni cambiamento, ma se le attuali turbolenze di mercato dovessero spingere molto in alto lo yen, probabilmente sarebbe il caso di agire a livello di politica monetaria” ha spiegato, senza però precisare quali misure dovrebbe adottare la Bank of Japan.
Fino a qualche settimana fa gli adviser del Premier temevano che l’attuale politica di stimoli potesse svalutare eccessivamente la divisa nipponica. Ma da quando i timori per un rallentamento dell’economia cinese hanno mandato in tilt i mercati, accrescendo l’appeal dello yen di bene rifugio, lo stesso Ministro delle Finanze Taro Aso ha espresso preoccupazioni affermando che ora lo yen è troppo apprezzato.