Il cross euro-franco svizzero (EUR/CHF) prosegue nella sua marcia di allontanamento dai massimi di 4 mesi raggiunti ad inizio settimana; lo slancio dell’Euro è in via di esaurimento e i forex trader si sono astenuti dal portare avanti forti posizioni in vista della decisione e della conferenza di politica monetaria della Federal Reserve, banca centrale degli Stati Uniti, di ieri.
L’euro-franco svizzero (EURCHF) nel frattempo è sceso ai minimi di 3 giorni a quota 1.0618 e oscilla attorno ai minimi giornalieri in una sessione abbastanza tranquilla. Al momento in cui si scrive, il cambio euro-franco è a quota 1.0625, in ribasso dello 0.23%.
Lunedì, il cambio EUR/CHF aveva registrato un rialzo dell’1.01%, raggiungendo i massimi di marzo, che al tempo avevano spinto la Swiss National Bank ad intervenire sul mercato del forex ed indebolire il franco svizzero.
Sul fronte dei livelli tecnici, il cambio EUR/CHF si sta avvicinando al primo supporto a quota 1.0600 (livello psicologico), seguito da 1.0579 (massimo del 24 luglio. Sul lato rialzista, la prima resistenza è vista a quota 1.0655 (massimo del 29 luglio), seguita da 1.0674 (massimo del 28 luglio) e 1.0688 (massimo del 27 luglio).
Anche nei confronti del dollaro, la valuta europea è in difficoltà. In una nota ai clienti, Goldman Sachs ha spiegato il perché il trend ribassista dell’euro è in stallo e il motivo per cui la discesa del cambio euro-dollaro riprenderà presto. Goldman Sachs ha messo in luce come il movimento ribassista del cambio euro-dollaro (EURUSD) dai livelli a 1,40 di poco più di un anno fa a quelli attuali sia dovuto al cambiamento di politica monetaria della BCE, urgente per via dell’inflazione in calo. In breve, il ribasso dell’euro è stato condizionato dall’allontanamento della BCE dalle radici della Bundesbank e il successivo affiancamento a ciò che – almeno a Francoforte – viene considerata come una politica non convenzionale.