Attualmente, la tensione proveniente da Grecia e Cina è diminuita. Tsipras ha ricevuto dal parlamento ateniese l’approvazione del secondo pacchetto di riforme per accedere al terzo piano di salvataggio e la bolla a Shangai fa meno paura.
In termini di valute, l’indebolimento del Dollaro ed il contemporaneo acquisto di Euro sono stati protagonisti nel mercato di ieri. Nel contempo, tra i due litiganti, la Sterlina torna tonica sulla pubblicazione dei verbali della BOE.
Le valute commodity non approfittano più di tanto dell’arretramento del Dollaro. Il Dollaro neozelandese in rimbalzo dall’ipervenduto plurisettimanale.
Oro in allungo ribassista, in osservazione della capacità di tenuta di 1044 Dollari che ha valenza di calibro settimanale e mensile (fine luglio).
Il petrolio Wti rimane debole nello scenario di lungo, ancora attratto dai minimi di dic 2008. Nella correlazione con il Dollaro, il Wti si apprezza solo parzialmente e temporaneamente, per poi mostrare l’indole alla debolezza.
Cosa succede, dunque, sul versante Eur/Usd?
All’interno del segnale mensile che prosegue moderatamente ribassista, vanno colte le dinamiche corrispondenti alle ripartenze di breve. Non risulta tra l’altro di particolare utilità il quadro settimanale che individua nella configurazione attuale il corso di un test in atra 1,08 e ¼ di target di debolezza nel breve, area in grado di riorganizzare una qualche reazione alla pressione ribassista. Spetta dunque al più dinamico trend/segnale rilevato in grafico giornaliero rappresentare l’orientamento del cambio nel breve. In particolare, nel secondo pomeriggio di ieri, il cospicuo apprezzamento del cambio ha riportato a rialzista il segnale di breve – giornaliero − con stop protettivo posto al momento a 1,0805, area di massima debolezza ieri l’altro espressa. La chiusura di questa ottava sopra area 1,08 permetterebbe di estendere alla scala grafica settimanale la portata del tentativo di ripartenza ieri inaugurato.