Appaiono davvero forti le parole di George Soros circa il momento che sta attraversando il Forex.
Soros,, uno dei più grandi investitori di tutti i tempi, ha paura per un possibile scoppio di un terzo conflitto mondiale a causa degli squilibri macroeconomici e delle tensioni valutarie tra il blocco dei paesi occidentali e quello dei BRIC.
Durante il suo intervento a una recente conferenza a Bretton Woods organizzata dalla Banca Mondiale, il finanziere americano, ma di origini magiare, ha spiegato perché attendersi una Terza Guerra Mondiale non è affatto un’esagerazione. La causa scatenante potrebbe essere la Cina, nel caso in cui stringa un’alleanza politico-militare con la Russia.
Soros crede che la Cina sia sempre più indirizzata a trasformare il suo modello economico da “orientato esclusivamente all’export” ad “alimentato dalla domanda interna”. Tuttavia l’investitore americano – noto soprattutto per le sue speculazioni miliardarie a inizio anni ’90 sulla lira italiana e la sterlina – è convinto che la Cina fallirà questo apputamento. Allo scopo di evitare un collasso interno, con tensioni sociali in grado di distruggere il Partito Comunista al potere, il governo di Pechino farà di tutto per provocare un conflitto esterno cercando di mantenere il più possibile unito il popolo cinese.
La guerra valutaria in corso sul pianeta è un fattore macro in grado di avere un grosso impatto nelle future scelte politiche delle autorità centrali di Pechino, che da tempo rivendicano un ruolo di maggior spessore per lo yuan nel commercio e nella finanza internazionale. Il presidente Hu ha dichiarato che il dollaro “appartiene al passato” e che è giunta l’ora di rivedere lo scacchiere geo-politico ed economico-finanziario del pianeta. Difficile immaginare che gli USA faranno concessioni a Pechino in tal senso ed ecco che Soros immagina uno scenario catastrofico nei prossimi anni.