Il tasso di cambio euro/franco svizzero continua a trovarsi all’interno di una fase lateral-ribassista di breve-medio periodo.
A seguito del clamoroso sell-off di inizio gennaio scorso, provocato dalla decisione della Swiss National Bank (SNB) di abbandonare il cambio fisso di 1,20, il rapporto tra la moneta unica e la valuta rossocrociata ha alternato movimenti al rialzo, al ribasso e in laterale senza evidenziare un quadro tecnico chiaro ai trader e agli investitori del forex.
Durante i giorni scorsi il cross euro/franco si è mosso intorno a 1,04, tuttavia a nel corso del mercato intraday aveva anche toccato il minimo più basso delle ultime due settimane poco sopra 1,03. Le possibilità di assistere a un movimento bullish di breve periodo restano intatte, anche se la spinta dei “buy” si è quasi sempre esaurita sulle resistenze secondarie. Al momento appare probabile solo un movimento al rialzo verso 1,05 – 1,0530. Il franco resta molto forte, invece, nei confronti del dollaro americano.
Il tasso di cambio dollaro/franco, il cosiddetto Swissy, è caduto fino a crollare in area 0,9070 ai minimi da fine gennaio scorso. Tuttavia, secondo molti esperti del mercato valutario, la forza della divisa elvetica dovrebbe ben presto esaurisi soprattutto se il rischio Grexit dovesse iniziare a diventare sempre meno preoccupante in vista di un accordo sul debito tra Atene e Bruxelles. Vincenzo Longo di IG ritiene che “l’euro possa recuperare un po’ di terreno dopo le vendite degli ultimi due mesi”.
L’esperto del broker londinese si aspetta un rialzo del cross Eur/Chf verso 1,08, ovvero i massimi di fine febbraio scorso. Oltre questo livello tecnico, però, la moneta unica non dovrebbe rafforzarsi contro il franco, nemmeno se la SNB dovesse annunciare nuovi interventi di politica monetaria espansiva. Lo specialista del forex di IG ritiene che entro fine anno il cross tornerà poi sulla parità, anche se questo scenario appare poco probabile nel breve termine.