Si registra un calo nel comparto energetico, con i prezzi del petrolio che sono sotto pressione.
Entrando nel dettaglio, il Brent si configura appena sopra i 55 dollari al barile; l’Arabia Saudita, uno dei paesi esportatori più attivi del mondo, ha comunicato che prenderà in considerazione un eventuale taglio alla produzione solamente se altri produttori al di fuori dell’OPEC accetteranno di fare altrettanto.
Gli analisti di Barclays contemplano oggi che se la produzione dell’OPEC si terrà vicina ai livelli attuali intorno a 30 milioni di barili al giorno (bpd), il surplus sul mercato potrebbe aumentare da 0,9 milioni di barili al giorno a 1,3 milioni di barili al giorno.
Buone notizie, invece, per i metalli preziosi. L’oro, infatti, si è finalmente stabilizzato dopo un rally di tre giorni che lo ha spinto al massimo in due settimane; il dollaro USA più debole e i toni cauti della Federal Reserve riguardo i tempi di un possibile aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti generano ora un modesto interesse
Affermano gli esperti:
I prezzi dell’oro sono stabili vicino ai massimi di più di due settimane mercoledì, con i trader che attendono con attenzione la pubblicazione dei dati chiave sull’economia degli Stati Uniti di oggi, che potrebbero fornire ulteriori segnali sulla forza del Paese:gli ordini di beni durevoli. Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sugli ordini di beni durevoli il riferimento al mese di febbraio. Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile sono saliti di 90 centesimi, o 0,08%, scambiati a 1,192.30 dollari l’oncia troy durante le prime ore della mattinata europea. I prezzi dell’oro si mantengono in un range compreso tra 1,186.30 e 1,193.30 dollari.