Le posizioni e le speculazioni nel forex trading che miravano ad una caduta consistente del valore del franco svizzero avevano toccato il livello più alto degli ultimi due anni, proprio pochi giorni prima dell’annuncio da parte della SNB di non garantire più il floor a 1.20 su EUR/CHF.
I cosiddetti contratti «short» – scommesse sul fatto che il franco si sarebbe indebolito nei confronti dell’euro – avevano toccato dunque il livello più alto da maggio 2013 proprio martedì scorso, arrivando a 26.444, come riportano i dati settimanali della US Commodity Futures Trading Commission.
Di contro, il franco svizzero è salito di valore giovedì, dopo che la Banca nazionale svizzera ha annunciato che non avrebbe più acquistato euro per tenere il franco debole nei confronti dell’euro. La moneta unica è arrivata a cadere del 28% contro il franco durante lo stesso giorno.
La mossa shock ha innescato pesanti perdite per i mercati finanziari.
Sottolineano gli esperti:
Le maggiori banche di investimento, tra cui Deutsche Bank e Citigroup, hanno perso tra i 50 e i 150 milioni di dollari sulle loro posizioni. I forex broker sono stati particolarmente colpiti, con Alpari UK entrato in insolvenza (ma si parla di un’acquisizione o aiuto da parte di FXCM) e l’americano FXCM stesso, costretto ad essere finanziato con 300 milioni di dollari da Leucadia, per evitare il fallimento. Nella giornata si lunedì il franco continua ad essere scambiato vicino alla parità con l’euro, con i trader che continuano a cercare il fair value per la coppia di valute. L’euro è salito dello 0,8% a 1.01.
L’improvviso cambiamento di politica della Banca nazionale svizzera ha provocato un impulso elevato senza precedenti sul franco svizzero all’indomani dell’annuncio, che è arrivato esattamente una settimana prima della riunione della BCE a tema di politica monetaria, in programma per domani.