Durante la giornata di giovedì il cambio euro-dollaro è stato respinto dalla barriera posta in area 1,2530-1,2525 e ha accusato il colpo procedendo istantaneamente ad una rapidissima correzione.
Il quadro tecnico di breve termine resta dunque ricco di elementi in contrasto tra loro: da un punto di vista grafico, in ogni caso, soltanto il cedimento di 1,2360 potrebbe offrire un nuovo segnale ribassista, con un primo obiettivo in area 1,2320-1,2310 e un secondo obiettivo che si aggira intorno al range 1,2280-1,2270. Al rialzo, nel contempo, una chiara dimostrazione di forza arriverà solo a seguito del breakout della barriera collocata a 1,2580, con un primo obiettivo a 1,2640-1,2650.
Per fare una comparazione con gli altri giorni della settimana è possibile ricordare che durante la giornata di lunedì il cambio euro-dollaro è calato verso il supporto collocato a 1,2360 prima di avviare un rapidissimo recupero che ha ricondotto le quotazioni a ridosso di quota 1,2440.
Malgrado questo rimbalzo il quadro tecnico di breve termine era rimasto assolutamente precario: da un punto di vista grafico, tuttavia, soltanto il cedimento di 1,2360 avrebbe potuto fornire un nuovo segnale ribassista, con un primo obiettivo in area 1,2320-1,2310 e un secondo obiettivo attorno a 1,2280-1,2270. Al rialzo, invece, una chiara dimostrazione di forza è arrivata solo con il breakout di 1,2580.
Tornando a stamattina, la Borsa di Tokyo ha concluso gli scambi in netta crescita in virtù della rimonta del dollaro sullo yen e al crollo del prezzo del petrolio dopo la riunione di ieri dell’Opec che ha lasciato invariate le quote. Alla fine degli scambi il Nikkei ha guadagnato l’1,23% (+211,35 punti) a 17.459,85 punti. L’indice piu’ ampio Topix, che raggruppa i titoli della prima tabella, ha guadagnato l’1,32% (+18,44 punti) a 1.410,34 punti.