Nella mattinata di oggi è stata comunicata la seconda lettura inerente al prodotto interno lordo del Regno Unito durante il terzo trimestre dell’anno. Il risultato è stato lo stesso della precedente rilevazione, ovvero lo 0,7% su base congiunturale e il 3% su base tendenziale.
Il dato sul prodotto interno lordo britannico è coerente con le attese degli analisti finanziari e conferma lo stato di salute dell’economia del Regno, malgrado di recente la Bank of England sia stata costretta a tagliare le stime su pil e inflazione per il 2015 e per il 2016.
A seguito della pubblicazione del dato, sul mercato del Forex la sterlina continua a muoversi intorno a 1,57 sul dollaro americano con la volatilità di breve termine in aumento rispetto alle ultime ore. Osservando la situazione in termini tecnici, il tasso di cambio sterlina/dollaro (noto come “Cable” all’interno delle sale operative) continua a evidenziare una fase di consolidamento sui minimi di periodo. L’area di resistenza di 1,5735 appare al momento difficile da superare, ma finora è stato positivo anche il test del supporto di 1,5590.
L’impressione è che possa esserci a breve un movimento direzionale al superamento di uno dei due estremi della congestione. Guardando la situazione da un punto di vista probabilistico, i trader potrebbe continuare a scommettere ancora sulla discesa dei prezzi in linea con la tendenza di fondo del cambio. L’eventuale rottura al ribasso del consolidamento potrebbe far cadere il Cable fino a quota 1,5420, mentre per il medio-lungo periodo non va escluso un approfondimento bearish fino a 1,50 o addirittura 1,48 (minimo che risale a luglio 2013).
Il vero driver per il mercato della sterlina rimane comunque la tempistica relativa alla stretta monetaria, che la Banca d’Inghilterra sembra voler rimandare alla seconda parte del prossimo anno. Al momento i tassi di interesse in Gran Bretagna sono bloccati da 6 anni allo 0,5%, il livello più basso di sempre. Londra ha in corso anche un programma di acquisto asset, maggiormente finalizzato al miglioramento della trasmissione del credito, pari a 375 miliardi di pound all’anno.