Si registra un improvviso cambio di marcia da parte dell’euro sui mercati valutari, a seguito della caduta fatta segnare durante la seduta di venerdì.
La moneta unica è riuscita a risollevarsi e lo ha fatto a seguito delle dichiarazioni al fulmicotone di Jens Weidmann, governatore della Bundesbank, stando al quale i governi europei dovrebbero focalizzarsi maggiormente sull’attuazione delle riforme e sul rilancio della crescita economica, piuttosto che attendere impazientemente l’annuncio di un piano di quantitative easing da parte della Banca centrale europea.
Il governatore della Banca centrale tedesca, considerato il “falco” per eccellenza nel board dell’Eurotower, ha dichiarato che le misure monetarie straordinarie promesse da Mario Draghi per contrastare il rischio di bassa inflazione nell’Eurozona non sono poi così semplici da applicare, in quanto vanno a incontrare grossi problemi legali in base alle direttive del mandato della Banca centrale europea stessa. Insomma il QE in Eurolandia non è affatto così facile da attuare, malgrado Draghi abbia fatto intendere di essere pronto per questa soluzione.
Le parole di Weidmann lasciiano pensare ad una imminente lotta tra “colombe” e “falchi” all’interno del consiglio della BCE sulla possibilità di acquistare più titoli finanziari e soprattutto bond governativi dell’area euro. A seguito delle dichiarazioni del governatore della Buba sul forex il tasso di cross EURUSD si è risollevato, tornando nuovamente a superare quota 1,24. La quotazione, che in mattinata aveva sfiorato un minimo a 1,2363, è salita fino a 1,2444, grazie anche al buon dato dell’IFO tedesco (tornato a crescere dopo ben 7 mesi di ribassi).
L’euro si aprezzato molto anche nei confronti delle altre divise. I guadagni più significativi sono stati registrati contro le valute oceaniche e il dollaro canadese.