Sono giorni molto delicati per il Giappone, tornato in recessione. Il flop dell’Abenomics tiene banco. Il prodotto interno lordo del Paese del Sol Levante è apparso in calo anche nel terzo trimestre (-0,4%) dopo la caduta nel secondo che è stata pari al 7,3%.
La recessione è allo stato tecnico. Questo ha costretto Shinzo Abe, il premier, ha rinviare l’incremento dell’Iva e indire elezioni anticipate. In altri termini, ciò potrebbe suonare come un referendum sull’Abenomics che giustifichi le sue scelte.
Il crollo del prodotto interno lordo nipponico sta elevando le attese per una “Abenomics 2.0”, ovvero un nuovo massiccio pacchetto di stimoli monetari e fiscali per risollevare il Giappone dalla recessione e stimolare l’asticella dell’inflazione spingendola verso il conclamato target del 2%.
La principale vittima della spericolata politica economica del premier Abe, che di recente ha indotto la Bank of Japan ad aumentare la base monetaria di 80.000 miliardi di yen all’anno, è senza dubbio lo la moneta.
Fino a qualche anno fa lo Yen era ritenuto pregiato. Una sicurezza, una garanzia anche durante le fasi di turbolenza dei mercati. Adesso la sua svalutazione è sempre più grave, al punto che negli ultimi ventiquattro mesi il suo valore è diminuito quasi del 50% nei confronti del biglietto verde americano. Il tasso di cross dollaro/yen si è spinto fino ai top da oltre 7 anni, toccando quota 119, e avvicinandosi tantissimo al range di 120 stimato dalla maggior parte degli analisti valutari per il 2014.
Gli analisti del Mercato del Forex non hanno dubbi:
Lo yen si sta deprezzando a dismisura anche nei confronti delle altre valte più importanti. Il cross euro/yen è sempre più vicino a quota 150 e negli ultimi due anni ha messo a segno una performance vicina al 44%. Il cross sterlina/yen ha superato quota 186, quando invece tre anni fa quotava intorno a 120 (il 55% in meno). Il cross franco/yen è sui massimi di sempre a 124, ma anche le valute oceaniche sono in rally sulla moneta nipponica.