Come largamente atteso dunque, la Reserve Bank of Australia ha lasciato il tasso di interesse di riferimento invariato al 2,50%. Nessuna novità dunque, sebbene la vicina RBNZ avesse proceduto nei due mesi precedenti ad un doppio rialzo dal 2,50% all’attuale 3%, il che naturalmente è solo indicativo data la profonda diversità delle economie di Australia e Nuova Zelanda.
I punti salienti dello statement accompagnatorio hanno ribadito la sostanziale stabilità dei tassi di interesse nei periodi più prossimi, l’attestazione di miglioramenti sul fronte del mercato del lavoro non però ancora in grado di condurre a cali sostanziosi della disoccupazione, un’inflazione assolutamente coerente con i target prefissati e che dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile verso livelli tra il 2 e il 3% previsti per i prossimi due anni, spiega Davide Marone di DailyFx. Come accade sempre per quanto concerne la RBA, nessun timore a fare cenno al tasso di cambio e più propriamente al valore del dollaro australiano il quale viene ritenuto in linea con gli standard e meno importante nel determinare un miglioramento dell’economia reale del paese.
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Dunque nessuna novità e reazione del mercato che si è estrinsecata per il cambio AudUsd in una fiammata rialzista perfettamente approdata a livello dei massimi di settimana scorsa a 0,9315 e poi rientrata verso quelli che potrebbero essere nuovi tentativi verso i primi supporti in area 0,9250 dove pure ieri la quotazione si era arrestata per poi lievemente partire durante il pomeriggio delle contrattazioni. Non va naturalmente dimenticato che nella notte avremo la pubblicazione delle Vendite al Dettaglio (oltre che il PMI dei Servizi della Cina), mentre giovedì vi saranno le release fondamentali della variazione del livello di occupazione e del tasso di disoccupazione che potranno verosimilmente fornire un’idea precisa della direzionalità che il cambio andrà ad intraprendere data l’impostazione tecnica di fondo che appare di connotazione rialzista ma con una difficoltà oggettiva della price action a superare la resistenza statica a 0,93.