Se non si parla di economie oceaniche o britannica, i dati macro si stanno rivelando deboli per quanto concerne la propria capacità di muovere i mercati. La pubblicazione del dato sulle vendite al dettaglio per il mese di febbraio delle ore 10.30, dato che ha toccato un +4.2% contro attese di un miglioramento che sfiorava il +3%, abbiamo avuto una reazione molto positiva del pound, che è riuscito a partire bene a rialzo contro il dollaro e di conseguenza contro le altre valute.
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Dollaro che invece, nel corso della giornata è riuscito, seppur lievemente, a salire contro l’euro e a mantenersi stabile contro lo yen giapponese, mentre, se ragioniamo dal punto di vista delle valute oceaniche, spiega Matteo Paganini di DailyFx, il dollaro australiano è andato bene ad apprezzarsi per poi partire con una correzione significativa (dal punto di vista del brevissimo periodo), che sta riportando i prezzi verso i supporti.
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Abbiamo citato la salita e la correzione del dollaro australiano contro il biglietto verde e non la discesa e ripartenza di quest’ultimo contro la valuta oceanica in quanto i flussi non sono risultati dollarocentrici, ma hanno interessato le principali divise, prese singolarmente. Tornando al pound, oggi avremo la pubblicazione del GDP, atteso al 2.7%, pari al precedente, che potrebbe portare ad aumenti di volatilità, pur essendo un dato che solitamente, quando si tratta di altre divise, non va a muovere tanto i mercati, ma qui parliamo della sterlina.