Giornata abbastanza volatile sul fronte euro e di borsa, con movimenti bidirezionali non in grado di rompere livelli tecnici di attenzione multiday se non sul fronte australiano, dove il dollaro è riuscito, tra ieri e questa notte, a rompere i massimi relativi e a far segnare dei nuovi messimi per il 2014.
Le giornate come queste necessitano di ragionamenti squisitamente tecnici e non legati a nessun’altra sfera di riflessione. Arriviamo infatti dalla prima riunione del FOMC con a capo la nuova Chair Yellen, che, spiega Matteo Paganini di DailyFx, malgrado lo scivolone comunicativo sui tassi di interesse (ricorderete come abbia indicato in 6 mesi il tempo che potrebbe trascorrere dopo la fine del QE prima di procedere con un rialzo di tassi), non ha fatto grossi danni sui mercati, che sembrano aver ridimensionato qualsiasi aspettativa a riguardo (d’altra parte, mancherebbe nella migliore delle ipotesi ancora un anno) e non sono stati pubblicati dati di importanza cruciale nel valutare soprattutto le situazioni del mercato del lavoro e dell’inflazione americana, quello su cui ci si concentrerà maggiormente nei mesi a venire.
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EurUsd: l’area di 1.3810 ha tenuto inizialmente in mattinata per poi lasciare spazio a reverse delle posizioni che hanno raggiunto entrambi i target ipotizzati, per poi ripartire verso 1.3850. Ci troviamo ora in una situazione di congestione che non va a rivelare nessuna potenziale operatività se seguiamo il nostro metodo. L’idea di seguire comunque l’area passante tra 1.3800 e 1.3810 come supporto per pensare a ripartenze di euro verso 1.3850 ed eventualmente 1.3885, tenendo conto che ritorni sotto 1.3785 (primo target di ieri) potrebbero portare ad estensioni verso i minimi non ci sembra malvagia.
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UsdJpy: nessuna operatività su UsdJpy ieri dato che non sono stati raggiunti i livelli di trigger ipotizzati. Siamo di fronte ad una forte restrizione di volatilità, con i prezzi in un fazzoletto di 20 punti di mercato. L’idea è quella di seguire i confini ultimi di questa congestione, passanti per area 101.90 e 102.60 per pensare ad eventuali rotture a rialzo o ribasso con proiezioni pari all’altezza della congestione stessa.