Nella parte conclusiva della giornata odierna le Piazze finanziarie europee recuperano un po’ del terreno perso in giornata sui timori per la crisi in Ucraina.
Nel weekend i cittadini della Crimea dovranno andare alle urne per votare il referendum sulla secessione della regione indipendente dall’Ucraina e l’annessione alla Russia. Salvo colpi di scena dell’ultima ora il referendum dovrebbe confermare la volontà della popolazione della Crimea di tornare sotto il Governo di Mosca spiega Ig. La Russia ha cominciato a mobilitare le truppe sui confini orientali dell’Ucraina e sposta parte della propria flotta sul Mar Nero a Sebastopoli.
> Banca Centrale Europea, pronte misure anticonvenzionali
Nonostante gli inviti dell’Unione Europea (soprattutto la Germania) e degli Stati Uniti alla Russia di allentare le tensioni, il Governo di Mosca non sembra intenzionato a retrocedere dalle proprie posizioni. Dopo l’incontro tra il ministro degli Esteri Russo, Lavrov, e il segretario di Stato statunitense, Kerry, c’e’ stata una lieve apertura per una possibile soluzione diplomatica.
> I beni rifugio in crescita rispetto ai metalli industriali
Crediamo che nei ribassi degli ultimi giorni bisogna tenere conto anche della decisione di molti operatori di prendere beneficio della lunga fase rialzista. Tuttavia riteniamo che la situazione Ucraina/Russia sia da monitorare da vicino perché potrebbe avere conseguenze negative molto pesanti se le tensioni dovessero aumentare dopo il referendum del weekend.
Rublo russo in forte deprezzamento: Il cambio tra il dollaro statunitense e il rublo russo è tornato a correre toccando un nuovo massimo a 37. Stesso discorso per il cross euro/rublo arrivato a segnare nuovi massimi storici sopra 51. I timori di un possibile scontro sui confini orientali dell’Ucraina stanno spingendo molti investitori a vendere attività russe per acquistare assets più sicuri (fenomento del “flight to quality”)