Sono rimasti a bocca asciutta gli investitori dopo l riunione della BCE, anche se le probabilità di un taglio dei tassi d’interesse di 15 punti base (da 0,25% allo 0,10%) fossero molto basse, Draghi avrebbe potuto almeno introdurre qualche misura straordinaria per fronteggiare l’inflazione bassa e sostenere le attività economiche. > Mercati emergenti, continua la pressione ribassista
Invece il Consiglio Direttivo della BCE ha scelto di mantenere i key interest rates invariati (0,25% per i tassi d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale, 0,75% per le operazioni di rifinanziamento marginale e 0% per i tassi sui depositi) e rimandando alle prossime riunioni dei possibili interventi spiega il desk di Ig. Draghi, nella conferenza stampa, ha espresso l’opinione che era troppo presto per agire e che serviranno ulteriori dati (PIL del 4T di Eurolandia) prima di scegliere se intervenire (e soprattutto come). Draghi ha anche dichiarato che il possibile stop alla sterilizzazione del programma SMP non è stato discusso dal comitato ma è una possibilità che è sotto studio dagli esperti della BCE.
> Guerra delle valute, Euro Dollaro in attesa
I cross tra dollaro e valute dei “fragile five” (Turchia, Indonesia, Brasile, SudAfrica e India) dovranno essere tenuti sotto controllo domani quando usciranno i NFPs di gennaio. Il cambio USDTRY è sceso fino a 2,20 avvicinandosi al supporto in area 2,16, minimo del 29 gennaio e 50% del ritracciamento di Fibonacci dell’ascesa dai bottom dello scorso settembre. L’eventuale rottura del suddetto sostegno potrebbe gettare le basi per una estensione della discesa verso 2,10. Attenzione che una perentoria vittoria al di sopra di 2,28 darebbe la forza al cross per allungare verso 2,39.
Il nulla di fatto della BCE ha portato il cambio euro/dollaro a salire al di sopra di 1,36. Il rialzo è stato indubbiamente significativo ma non è riuscito ancora a superare la trendline ribassista partita dai top del 27 dicembre. Solamente il superamento di tale resistenza dinamica ora in transito a 1,3670 darebbe conferma del momento positivo del cross, creando i presupposti per un allungo in direzione degli obiettivi situati a 1,3740 e 1,3820. Discorso ben diverso, invece, in caso di cedimento dello strategico supporto di brevissimo periodo situato a 1,3475, bottom di febbraio, preludio a un possibile ribasso verso 1,34 e 1,33.