Le giornate sui mercati finanziari in particolare in ottica degli investimenti nel mercato forex, saranno direzionate dalle decisioni delle poilitiche restrittive o allentative dei vari paesi.
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Dal punto di vista del mercato monetario l’euro è stato in grado di rompere i supporti contro il dollaro americano, scendendo dopo la pubblicazione del tasso di inflazione dell’area euro pari a 0.7% ed avvicinandosi ai supporti di medio periodo, che per la prossima settimana andranno posizionati in area 1.3400, oltre i quali il mercato potrebbe tentare degli avvicinamenti all’importante supporto di lungo periodo passante in area 1.3250, scenario meno probabile rispetto ad un potenziale rimbalzo della moneta unica, che per ora si trova comunque sotto i supporti di breve periodo.
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EurUsd: la rottura a ribasso di area 1.3520 sotto la media a 21 ha portato ad estensioni ribassiste che si sono avvicinate ai livelli di target ipotizzati in 1.3460, spiega Matteo Paganini di DailyFX. Ci troviamo ora all’interno di una congestione che dura da venerdì sera e che mostra tra 1.3510 e 1.3520 le prime resistenze, estendibili fino ad area 1.3530, dove è possibile ipotizzare acquisti di dollaro per pensare a ritorni sui minimi della moneta unica. Un superamento di 1.34 ¾ potrebbe condurre ai target ipotizzati venerdì, con possibilità di estensioni ribassiste verso 1.3440 nel caso in cui lo stocastico si trovi lontano dalla zona di ipervenduto. Per assistere a risalite crediamo che l’area passante per 1.3550 debba essere superata, con potenziali accelerazioni che non dovrebbero superare area 1.3580.
Partendo dalle banche centrali, la RBA stanotte alle ore 4.30, la BoE giovedì alle ore 13.00 così come la BCE alle ore 13.45 con conseguente conferenza stampa alle 14.30. Niente di variato per tutte, secondo le attese. I dati principali invece verranno rilasciati a partire da oggi, con l’ISM manifatturiero americano alle ore 16.00 (56 vs 57), la disoccupazione neozelandese domani sera alle ore 22.45 (6.2%), il PMI dei servizi inglese mercoledì alle 10.30 (58.8) e, come già accennato il tasso di disoccupazione americano (6.7% ed i Non Farm Payrolls (175k vs 74k).