Ieri è stata la giornata delle due principali Banche Centrali, la Bank of England e la Banca Centrale Europea. Come già atteso dagli investitori non ci sono stati cambiamenti degli di nota.
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Secondo l’analisi giornaliera sull’andamento del mercato valutario di Davide Marone, analista valutario DailyFX (FXCM): “Giornata significativa quella dei mercati finanziari per i meeting e le comunicazioni di Bank of England e Banca Centrale Europea. La prima ha lasciato invariato il tasso di riferimento allo 0,50% così come il Quantitative Easing totale a 375 miliardi di sterline, e idem ha fatto il Board Bce sia in materia di tassi che di eventuali misure non convenzionali pur paventate nei mesi scorsi. Nella Press Conference Mario Draghi ha ribadito che l’istituto di Francoforte è pronto a implementare ogni misura a sua disposzione se il quadro economico si dovesse ulteriormente deteriorare e se la spirale disinflazionistica non si dovesse arrestare. Le stime di ripresa restano comunque estremamente basse all’interno dell’Eurozona.
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La reazione del cambio Eurodollaro, seppur in assenza di contenuti particolarmente significativi, è stata in senso ribassista con il cambio che si è riportato sui minimi relativi in area 1,3550 dove, una volta testati i supporti sono ripartiti gli acquisti verso 1,36; questo dunque il range di riferimento per l’eurodollaro, da completare con i punti supeririori a 1,3625, in attesa del market mover per eccellenza rappresentato dai Non Farm Payrolls negli Stati Uniti la cui pubblicazione avverrà domani pomeriggio. Piuttosto congestionati gli altri cambi valutari con una generale tendenza di flussi in vendita di dollari americani, ad eccezion fatta che contro il dollaro canadese per un rapporto che ha posto in essere nuovi massimi fino alla precise resistenze a 1,0860.”