Il prezzo del Petrolio nei mercati internazionali, prosegue nel suo trend al ribasso che tocca i valori visti nello scorso mese di novembre a 92 dollari al barile.
In europa i dati sulla disoccupazione rimangono molto preoccupanti con cifre che si aggirano intorno al 12%. In Italia la situazione è ancora peggiore, commenta Vincenzo Longo di IG, “a novembre hanno registrato un nuovo record dall’inizio della serie storica, toccando il 12,7%. Il tasso di disoccupazione giovanile si è portato oltre il 41%. Confortanti le figure Usa, con le stime sui posti di lavoro privati che a dicembre hanno registrato un rialzo di 238 mila unità. Si tratta del miglior dato da gennaio 2012. Questo dato è di buon auspicio per i non farm payrolls in agenda venerdì.
>Speculare sulle valute collegate alle commodity
Sul fronte valutario, l’euro/dollaro ha oscillato per l’intera seduta intorno all’1,36 non prendendo una direzione ben precisa. Gli investitori stanno aspettando i verbali del Fomc di questa sera, che potrebbero rendere più chiaro la prosecuzione del tapering della Fed nei prossimi mesi. Domani il cross finirà sotto pressione in vista del meeting della Bce. Il mercato sta prezzando un nulla di fatto sul fronte tassi. Ogni parola di Draghi sarà vagliata dal mercato per cercare di capire se c’è spazio per un allentamento monetario nei prossimi mesi.
>Petrolio oltre 100 dollari dopo golpe militare in Egitto
Tra le materie prime, prosegue la discesa del petrolio con il Wti che si è portato sui minimi di fine novembre in area 92 dollari/barile. Neanche il continuo calo delle scorte di greggio in Usa (-2,7 mln di barili la scorsa settimana) riesce a contrastare la discesa dei prezzi. In Usa la produzione di greggio ha raggiunto i massimi degli ultimi 40 anni grazie allo shale oil.