Molte sono le scommesse da parte degli operatori sulle possibili mosse in mareia di tapering. Vediamo quali le possibili reazioni.
In base al commento di Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr ” le scuse per temporeggiare sono agli sgoccioli, ma le passate esperienze indicano che il FOMC potrebbe preferire un approccio ancora più graduale, segnalando l’intenzione di muoversi ad uno dei prossimi 2 meeting (in assenza di sorprese negative) e illustrando bene con che strumenti intende sostituire gradualmente il Quantitative Easing.
In ogni caso, tra questo scenario, e quello, quasi ugualmente probabile, di un tapering di 5-10 bln accompagnato da nuove guidance su tassi, per i mercati cambia poco. La vera differenza sarebbe se Ben dichiarasse, come a settembre scorso, che è presto per giudicare se i miglioramenti sono sostenibili. Una sorpresa del genere, oltre a minare seriamente la credibilità della FED (a mio modesto parere), causerebbe un ondata di euforia di breve sui mercati. Ma la ritengo altamente improbabile.
> La Banca Centrale Europea promuove l’intesa bancaria
Ugualmente da escludere mi pare un approccio rigido, come la pubblicazione di una tabella di riduzione degli acquisti, o una data di termine del tapering. Il mantra della FED in questi ultimi mesi è stato che il tapering è “data dependant”, e dopo il fallimento della “soft schedule” di maggio (inizio a settembre, fine quando si raggiunge il 7% di disoccupazione), dubito che la FED voglia imbarcarsi in esercizio del genere, tanto più con in mezzo un cambio di presidenza.
> L’Agenzia di rating S&P conferma la valutazione su Italia
Ne consegue che al di la delle consuete convulsioni sull’evento, difficilmente la mossa di stasera costituirà un market mover (il che, beninteso, è diverso dal dire che il mercato non si muoverà per qualunque altro motivo, o anche senza catalyst apparente). Qualunque sia il risultato di stasera, (a meno che non si verifichi una delle citate sorprese), il dibattito dovrebbe definitivamente spostarsi sulla capacità della guidance sui tassi di sostituirsi efficacemente al QE nei prossimi mesi.