Il mercato forex è in fermento, aspettando la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed che saranno pubblicati questa sera. Gli investitori cercheranno di capire se il piano di riduzione degli stimoli monetari (il cosiddetto “tapering”) avrà inizio già a settembre. Inoltre, sarà importante verificare anche l’entità della riduzione del piano di quantitative easing, che attualmente è fermo a 85 miliardi di dollari al mese. Nel frattempo il biglietto verde resta piuttosto debole, al di là del lieve recupero di questa mattina.
Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro è salito ieri fino a 1,3451, toccando il massimo più alto degli ultimi 6 mesi. Il superamento della resistenza di 1,34 è un’indicazione tecnica importante, anche se stamattina i prezzi stanno evidenziando una lieve correzione. Il minimo intraday è di 1,3385, a pochi passi dal supporto di area 1,3380. La tenuta di area 1,34 – 1,3380 dovrebbe consentire al cross euro-dollaro di risalire velocemente la china.
Non va escluso un ritracciamento fino a 1,3350-40, ma il trend rialzista resta decisamente robusto. In attesa della minute della Fed di questa sera, il cambio non dovrebbe subire grosse variazioni per cui è probabile un proseguimento del movimento lateral-ribassista intraday. Da un punto di vista tecnico, analizzando il cambio sul time frame daily, ovvero giornaliero, in caso di breakout esplosivo di 1,3450 è probabile un nuovo allungo fino a 1,35 prima e 1,3710 poi.
Proprio 1,3710 rappresenta il livello più alto toccato quest’anno (fine gennaio). Tra 1,3650 e 1,37 passa un’area di resistenza molto difficile da superare. Ad ogni modo il cambio resta inserito all’interno di un forte trend rialzista fino a prova contraria: solo una chiusura settimanale inferiore a 1,32 potrebbe far vacillare la tendenza principale e favorire un nuovo test del supporto “psicologico” posto in area 1,30.