Sul forex prosegue la fase di debolezza della moneta unica, che risente delle aspettative di mantenimento dell’attuale politica monetaria accomodante della Bce e della possibilità che ben presto il differenziale di rendimento rispetto al dollaro americano possa ampliarsi, in caso aumento dei tassi di interesse da parte della Fed. Intanto ieri Jorg Asmussen, consigliere della Bce, ha dichiarato che potrebbe essere lanciata una nuova operazione di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) o esserci a breve un nuovo taglio dei tassi di interesse.
Dopo queste parole sul forex è avvenuto un brusco sell-off della moneta unica, che solo stamattina ha recuperato parzialmente le perdite di ieri. Il tasso di cambio euro-dollaro è letteralmente precipitato, perforando facilmente il supporto di 1,28. Da area 1,2850 i prezzi sono scesi in circa tre ore fino a 1,2755, raggiungendo un’altra area di supporto molto importante su base giornaliera. Il cross Eur-Usd ha così toccato il minimo più basso degli ultimi 3 mesi.
In attesa delle parole di Bernanke, numero uno della Fed, attese per questa sera, il cambio euro-dollaro sta provando un timido rimbalzo sopra 1,28. Finora la correzione ha spinto le quotazioni fino a 1,2835. Sta andando molto peggio, invece, al cross euro-yen, che stamattina è sceso fino a 128 sui livelli più bassi da quasi due settimane. La discesa di questo cross è legata al clima di incertezza che si respira oggi sui mercati europei.
Infatti, dopo che il rating Italia tagliato da S&P a BBB, le borse continentali appaiono in difficoltà, mentre gli spread sovrani sono in aumento. In caso di breakout ribassista del supporto di 128, il cambio euro-yen potrebbe approfondire ulteriormente il ribasso fino a 127 o addirittura 126,50. La view sull’euro resta negativa anche per le prossime settimane.