I continui ribassi della borsa di Tokyo, la debolezza dei mercati azionari europei e l’inizio della fase di correzione a Wall Street stanno favorendo l’ascesa dello yen, che storicamente tende ad apprezzarsi nei momenti di maggiore turbolenza sui mercati e quando le borse evidenziano robusti sell-off. Il clima di appetito per il rischio è in costante diminuzione e iniziano anche ad aumentare i timori di un flop dell’Abenomics, ovvero il programma di politica economica voluto dal premier nipponico Shinzo Abe per rilanciare l’economia del Giappone.
Ieri a complicare le cose sui mercati ci ha pensato Mario Draghi. Il numero uno della Bce ha preferito non utilizzare toni da colomba nel corso della consueta conferenza stampa che si tiene dopo l’annuncio del livello dei tassi di interesse nell’area euro (costo del denaro invariato allo 0,5% come da attese, ndr). I mercati sono stati delusi e hanno interpretato le parole di Draghi come una mancanza di prontezza della Bce ad agire nel breve termine.
Le borse europee sono crollate sotto i colpi delle vendite e inizialmente anche Wall Street era in deciso ribasso (il recupero dei listini Usa è avvenuto solo nel finale di seduta). Sul forex sono partiti i forti riscatti sulle posizioni di carry trade aperte sullo yen nelle ultime settimane. Il processo di deleveraging ha favorito un brusco apprezzamento della divisa nipponica sui mercati valutari.
► CAMBIO DOLLARO/YEN PERDE QUOTA 100 AI MINIMI DA 4 SETTIMANE
Lo yen è salito sui massimi a due mesi sul dollaro americano e a cinque mesi sul dollaro australiano. Su euro e sterlina sono stati toccati i livelli più alti da quasi due mesi. Il tasso di cambio dollaro/yen, che ieri mattina era ancora poco sotto 99,50, è improvvisamente crollato fino a toccare stanotte quota 95,54. Da inizio mese il cross Usd/Jpy perde il 4%. Il cross euro/yen è invece sceso fino a 126,75, mentre il cambio sterlina/yen a 149,20.