E’ il caso di quest’ultima ottava di borsa, che ha visto chiudere tutte le Borse mondiali in negativo, dopo dati molto poco confortanti arrivati da oltreoceano.
A spingere le piazze al ribasso sono stati soprattutto i dati sul calo degli indici industriali e sull’aumento dei sussidi di disoccupazione.
Con quest’ultima settimana di contrattazioni, si è capito che le buone trimestrali presentate dalle società americane erano soprattutto frutto di taglio di costi e di personale.
Comunque venerdì prossimo potremo avere una visione migliore della situazione, infatti sarà resa nota la prima revisione del dato della crescita del Pil americano.
In America il rischio è quello di una cosiddetta double dip, ossia una doppia recessione dopo quella di tre anni fa, mentre in Europa si corre il rischio di un’economia che viaggia a due velocità: solo Germania e Svezia prevedono un Pil al rialzo nei prossimi mesi.
A complicare la situazione sono arrivate anche le parole di Axel Weber, presidente della Bundesbank e consigliere della Bce, il quale pensa sarebbe giusto non modificare le condizioni delle aste di rifinanziamento fino alla fine dell’anno, fornendo dunque liquidità illimitate a tasso fisso al sistema bancario dell’eurozona.
Se vogliamo riassumere le parole di Weber, possiamo dire che se l’uscita dalla crisi ci sarà, non avverrà prima del 2011.