Per molte valute di paesi emergenti non è un periodo positivo. A mettere in difficoltà le divise di questi paesi è la frenata della Cina, il rallentamento dell’economia globale, il peggioramento dei fondamentali e il calo dei prezzi di numerose commodity. Tra le valute più in sofferenza troviamo il rand sudafricano, che è sceso sui livelli più bassi da marzo 2009 sul dollaro americano dopo che il pil del Sudafrica nel primo trimestre è cresciuto decisamente sotto le attese degli analisti finanziari.
Infatti, il prodotto interno lordo di Pretoria è salito dello 0,9% su base trimestrale, mentre gli analisti si aspettavano un incremento dll’1,6%. Sul forex il tasso di cambio Usd/Zar è volato in area 9,80 ai massimi da oltre 4 anni, favorito anche dalla forza generalizzata del greenback grazie agli ottimi dati macroeconomici pubblicati negli Stati Uniti nella giornata di ieri.
► SU QUALI VALUTE EMERGENTI INVESTIRE NEL 2013
In particolare, l’indice di fiducia dei consumatori Usa è balzato a quota 76 punti a maggio, sui livelli più alti da febbraio 2008. Il dato evidenzia che le famiglie americane sono fiduciose sulle prosepttive economiche del paese. Gli analisti finanziari si aspettavano una crescita a 70 punti dai 68 del mese precedente. Sale anche l’indice dei prezzi delle case S&P/C-Shiller, che tocca i massimi da aprile 2006. L’indice monitora l’andamento delle quotazioni delle case nelle 20 più importanti città americane.
► DANIMARCA SEMPRE PIU’ LONTANA DALL’EURO
Il crollo del rand sudaficano potrebbe proseguire ancora nelle prossime settimane, considerando che il paese manifesta segnali di insofferenza con un forte calo del pil e l’aumento della disoccupazione. Pesa tantissimo anche la frenata delle commodity, in particolare dell’oro che resta sotto 1.400 dollari l’oncia. Da inizio mese il rand sudafricano ha perso il 9% sul dollaro americano.