Sul mercato forex stiamo assistendo a una fase di elevata volatilità, generata dalla confusione sulle strategie di politica monetaria della Fed e dal clamoroso tracollo della borsa giapponese. Con un dollaro in frenata su incertezza piano QE, sul forex l’euro sta provando ad approfittarne per venir fuori dalle “zone pericolose” costituite dai supporti di breve termine di 1,2820 – 1,28 dollari. Stamattina le borse europee hanno rivisto il segno più e ciò sta favorendo anche la moneta unica, in attesa della pubblicazione dell’Ifo tedesco di maggio.
Gli analisti finanziari si aspettano un dato invariato rispetto ad aprile a 104,4 punti. Nel pomeriggio sarà la volta degli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti. Intanto, l’istituto di statistica Destatis ha confermato che il pil tedesco del primo trimestre dell’anno è cresciuto dello 0,1%, evidenziando così una contrazione dell’1,4% su base annuale. Carsten Brzenski, economista per la banca olandese ING, evidenzia come la Germania “ha evitato a fatica la recessione tecnica”.
A salvare Berlino sono stati i consumi, cresciuti dello 0,8% su base trimestrale, mentre per gli investimenti c’è stata una brusca flessione del 2,4% a causa della contrazione del settore delle costruzioni. Tuttavia, secondo gli esperti, la Germania non può contare ancora per molto sulla tenuta dei consumi, bensì recuperare la spinta dell’export.
► INVESTITORI IN CERCA DI VALUTE RIFUGIO DOPO CROLLO DEI MERCATI
Intanto, sul forex il tasso di cambio euro/dollaro continua a muoversi poco al di sotto della resistenza di 1,2950. Il cambio ha trovato una solida opposizione tra 1,2950 e 1,30, per cui non sarà facile superare nel breve termine questi importanti livelli tecnici. Tuttavia, l’area di supporto compresa tra 1,28 e 1,2820 sembra essere molto stabile, per cui è probabile un movimento laterale nel range tra 1,28 e 1,30 da qui a fine mese.