La decisione è stata presa a seguito della revisione al ribasso delle stime sulla compagnia telefonica italiana a causa dei risultati trimestrali deboli, in particolare le previsioni della banca d’affari statunitense sono ora al di sotto del consenso, che a suo avviso con ogni probabilità dovrà rivedere al ribasso le previsioni a livello di ebitda sia per l’anno in corso che per il prossimo anno.
JP Morgan ha inoltre analizzato le due importanti operazioni attualmente allo studio della società e che nelle scorse settimane hanno influito non poco sull’andamento del titolo, ovvero la fusione con 3 Italia e lo scorporo della rete, affermando che in entrambi i casi il potenziale di rialzo non deve essere sovrastimato.
Nel dettaglio, per quanto riguarda la separazione della rete, JP Morgan ritiene che potrebbe essere un’operazione positiva, soprattutto se comporterebbe il pagamento di un contributo in denaro da parte di soggetti terzi, tuttavia non occorre sopravvalutare i benefici che ne potrebbero derivare, soprattutto considerando l’attività di Telecom Italia e la sua posizione debitoria.
In merito all’integrazione con 3 Italia, invece, secondo gli esperti della banca d’affari USA continuano ad esserci notevoli ostacoli, soprattutto a livello di antitrust, a cui si aggiungono problemi di esecuzione che non sono trascurabili. In ogni caso, secondo il loro parere il valore dell’accordo non potrà essere superiore a 5 centesimi di euro per azione circa.