La svalutazione dello yen è proseguita anche ieri, mentre stamattina la valuta nipponica sta sperimentando un leggero rimbalzo tecnico. Il tasso di cambio dollaro/yen è salito fino a 99,94, a un passo dal raggiungimento della soglia psicologica di quota 100. Secondo alcuni analisti valutari nel breve periodo potrebbe non avvenire il superamento di questo fondamentale livello tecnico, in quanto il solo driver della manovra monetaria della BoJ non è sufficiente a garantire un nuovo strappo sopra 100. Secondo Morgan Stanley, invece, il breakout di 100 è solo questione di tempo.
Ad ogni modo il cambio dollaro/yen è salito sui massimi più alti da aprile 2009. Nel breve periodo si può ipotizzare un ritracciamento dei prezzi verso l’area di supporto di 98,50 o magari anche fino a 98. Bisogna ricordare che il cambio non ha ancora chiuso un gap up su base giornaliera, per cui la possibilità di una discesa almeno fino a 97,80 non va esclusa.
La svalutazione dello yen dovrebbe proseguire ancora per i mesi (o forse gli anni) a venire, considerando la maxi-iniezione di liquidità della Banca del Giappone che praticamente raddoppierà la base monetaria nel giro di un paio d’anni. Mentre il Fmi applaude manovra monetaria della BoJ, invitando anche altre banche centrali a seguire l’esempio giapponese, molti analisti si aspettano nuove battute d’arresto per la divisa nipponica,
In particolare, lo yen rischia crollo senza freni secondo Soros, in quanto potrebbe crearsi un circolo vizioso caratterizzato da vendite su vendite in grado di creare le condizioni per un sell-off incontrollabile con la conseguente perdita di credibilità della BoJ. Intanto, ieri il cambio euro/yen è salito sui massimi da oltre tre anni a 131,11. Nuovi minimi per lo yen anche su sterlina, franco svizzero e dollaro australiano.