La corsa al ribasso dello yen è ricominciata. Ieri la moneta giapponese ha perso più del 2% contro euro e l’1% contro dollaro. Le perdite sono aumentate poi nel corso della sessione asiatica, a seguito della diffusione del dato migliore delle attese sul pil nipponico relativo al quarto trimestre del 2012. Il prodotto interno lordo del Giappone ha infatti registrato una crescita dello 0,2% su base annua (rivisto da -0,4%), meglio delle attese degli analisti che si aspettavano una flessione dello 0,1%.
Il Giappone è così uscito ufficialmente dalla recessione. Il paese del Sol Levante ha chiuso il 2012 con una crescita del pil del 2%, grazie alla ricostruzione post-Tsunami e Fukushima e alla ripartenza dei consumi domestici. L’ottimo dato ha dato slancio a tutte le borse asiatiche, dopo che in precedenza a Wall Street l’indice Dow Jones aveva registrato un nuovo record storico.
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Alla borsa di Tokyo l’indice Nikkei-225 è salito del 2,64% ai massimi da settembre 2008. Il clima di euforia generalizzata sui mercati ha fatto tornare le vendite sullo yen, che stamattina è sceso sui livelli più bassi degli ultimi tre anni e mezzo sul biglietto verde. Infatti, sul forex il tasso di cambio dollaro/yen ha toccato il massimo più alto da metà agosto 2009 a 95,60.
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Resta tonico anche il cambio euro/yen, che stamattina ha superato quota 125 sui livelli più alti delle ultime due settimane. Nella giornata delle banche centrali di ieri, la Bank of Japan aveva confermato i tassi di interesse tra lo 0% e lo 0,1%. Inoltre, non era avvenuta nessuna modifica del piano di stimolo monetario da 76mila miliardi di yen al mese. Da gennaio 2014 il piano di quantitative easing sarà esteso a 13mila miliardi di yen mensili.