A partire da ieri mattina sono tornate le vendite sull’euro, che sui mercati valutari è tornato a perdere valore nei confronti delle principali valute mondiali. A mettere un freno al rally della moneta unica non sono, però, i dibattiti sulla cosiddetta “guerra valutaria” bensì motivazione di carattere fondamentale. Ieri sono stati pubblicati i dati macroeconomici relativi ai pil dei principali paesi della zona euro (Germania, Francia, Italia). I risultati sono stati deludenti e inferiori alle attese, senza contare che nell’ultimo trimestre del 2012 c’è stata una contrazione dell’economia su valori negativi.
La Bce ha così abbassato l’asticella delle sue proiezioni al 2013, riducendo le stime sulla crescita dell’Ue-17. Gli investitori non hanno apprezzato il perdurare della debolezza dell’economia continentale, così hanno venduto a mani basse asset denominati nella moneta unica. Insomma, le dichiarazioni recenti dei politici europei sulla forza dell’euro potrebbero essere state inutili, in quanto il mercato sta ora dando maggiore importanza ai dati fondamentali.
► GUERRA DELLE VALUTE NON ESISTE SECONDO IL G-7
Ad ogni modo Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank, ha dichiarato che “la Bce si asterrà da manipolazioni dei tassi di cambio”. Per il governatore della Buba la recente forza dell’euro è sintomo di una ritrovata fiducia sui mercati internazionali. Intanto, prosegue la riunione del G-20 di Mosca. Weidmann ha affermato che l’argomento della “guerra valutaria” non sarà al centro del dibattito, ma solo uno dei tanti.
► FOREX: HOLLANDE CHIEDE DI FRENARE LA CORSA DELL’EURO
Oggi sul forex il tasso di cambio euro/dollaro è sceso sui minimi a tre settimane a 1,3310, allontanandosi molto dai top di periodo posti a 1,3710. Giù anche il cambio euro/yen, che ha perso il supporto di 123 scendendo sui livelli più bassi delle ultime due settimane. In calo poi euro/sterlina in area 0,8580 e il cambio euro/franco svizzero in area 1,23.