Il rischio di ingovernabilità in Italia, a seguito delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, sta mettendo in allarme gli investitori che hanno subito alzato la guardia liquidando grosse posizioni lunghe in Btp. L’impennata dello spread italiano, abbinato al crollo di Piazza Affari (ieri -4,5%) e delle altre borse europee, ha generato un sentiment negativo sui mercati finanziari con impatto bearish anche sull’euro. La moneta unica è stata bersagliata dalle vendite, tanto che il tasso di cambio euro/dollaro è sceso fino a 1,3450 circa.
L’andamento dell’euro è molto correlato a quello degli spread sovrani europei. Solitamente quando gli investitori vendono con decisione Btp italiani e Bonos spagnoli, l’eeuro tende a perdere valore. Di converso, quando regna l’euforia e un clima di forte appetito per il rischio, la moneta unica sembra non avere ostacoli nella sua ascesa. Tuttavia, ora il quadro tecnico del cambio euro/dollaro ha subito uno scossone.
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I prezzi sono scesi fino a 1,3457, anche se poi c’è stato un rimbalzo importante con l’apertura dei mercati europei di questa mattina. Il cambio euro/dollaro è tornato sopra 1,35 e finora si è spinto in area 1,3520. Le vendite hanno colpito anche il cambio euro/yen, sceso a 124 dopo che venerdì i prezzi avevano aggiornato i massimi più alti da maggio 2010 a 127 circa.
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Ieri le vendite hanno colpito pesantemente anche il cambio euro/sterlina, che è passato da 0,87 a 0,8550. Giù anche il cross euro/franco svizzero, tornato a sfiorare quota 1,2250. Tuttavia, il trend rialzista dell’euro potrebbe non essere affatto finito: quella in corso dovrebbe essere solo una pausa, ma nei prossimi giorni non va escluso che la moneta unica possa aggiornare i top di periodo.