Il rendimento finale è stato fissato a 150 punti base sopra il tasso midswap, dopo che la guidance era stata inizialmente indicata a 160 punti base sul tasso midswap e poi abbassata dapprima in area 155 punti base e successivamente in area 150 punti base.
Il successo del collocamento è stato commentato con entusiasmo da uno dei banchieri coinvolti nell’operazione, le cui dichiarazioni sono state riportate da Reuters. In particolare, questi ha sottolineato che l’ottimo risultato è stato ottenuto in relazione ad un bond con una scadenza molto lunga, ricordando al contempo che sul mercato italiano un’emissione a 12 anni non si vedeva dal febbraio del 2011, quando Unicredit collocò obbligazioni di tale durata.
Gli analisti sottolineano al riguardo l’intenzione degli emittenti di aumentare il più possibile i rendimenti e la durata dei bond per cercare di venire incontro alla domanda degli investitori.
La scorsa settimana, ricordiamo, Unicredit ha inaugurato il 2013 sul fronte delle obbligazioni garantite, con un’emissione a 7 anni da un miliardo di euro e un rendimento a 150 punti base sul tasso midswap. Intesa Sanpaolo, invece, ha collocato a novembre un covered bond da 1,25 miliardi con scadenza 2022 e rendimento a 200 punti base sopra il midswap, mentre a settembre ha collocato un altro bond da un miliardo con scadenza 2019 e rendimento a 245 punti base sopra il midswap.